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Cesare Battisti, irredentista e geografo trentino, ci aveva pensato cento anni fa. Guardando il Trentino, seguendone i confini su una mappa, intravide una farfalla. Era il 1898. Il "Giro della farfalla" in bicicletta nasce da qui. Dalla voglia di ripercorrere sui pedali i "confini della farfalla". Ma come funziona e di che cosa si tratta? Un viaggio sui pedali e una vacanza in bicicletta, con partenza e rientro dal Duomo di Trento nella principale piazza cittadina. Pennarello alla mano, evidenziate tutto il confine del Trentino. Poi, privilegiando nella scelta dell'itinerario i passi alpini e dolomitici più belli, più alti e le strade secondarie, seguite la linea di confine rimanendovi il più possibile vicino lungo la rete stradale nazionale, regionale e provinciale. Il risultato? Un giro in bicicletta di 9 giorni, 1.000 chilometri, circa 24.000 metri di dislivello e 28 passi alpini superati. Per ciascuna delle 9 tappe la guida presenta una scheda tecnica, il profilo altimetrico, una tabella con le pendenze medie, un testo descrittivo e un diario di viaggio, la carta geografica della zona interessata e un approfondimento culturale su aspetti di particolare rilevanza del territorio e delle culture attraversate. A queste 9 tappe se ne aggiungono altre 9. Pensate come singoli giri ad anello, iniziano e cominciano ad ogni arrivo di tappa del Giro della farfalla e abbracciano, verso l'interno e verso l'esterno della linea di confine, i territori più suggestivi e le salite più affascinanti. Complessivamente, i 9 giri ad anello individuano altri 1.260 chilometri con ulteriori 24.000 metri di dislivello e 25 passi alpini. Le 9 tappe del Giro della farfalla più i 9 itinerari ad anello attraversano tutte le principali valli del Trentino e almeno una parte di tutte le piste ciclabili della provincia, interessano 3 Paesi differenti (Italia, Austria, Svizzera) e 4 regioni (Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Cantone svizzero dei Grigioni)...